Credo che la Maternità sia sinonimo di rinascita, ma purtroppo a questa conclusione si giunge qualche “giorno” dopo il parto. In particolare con la nascita del primo bimbo ci si trova a dover fare i conti con quel senso d’inadeguatezza che spesso accompagna i primi giorni della nascita.
Molte di noi, con la scoperta della lieta notizia iniziano a cercare quante più informazioni per prepararsi al nuovo ruolo, l’essere delle brave mamme.
Durante i corsi pre parto (molto spesso “markettari” o organizzati senza entusiasmo) non sempre passano informazioni oggettive e corrette. Molti, organizzano cicli d’incontri solo per “lavarsi la coscienza”; Non vorrei dilungarmi troppo nel rendere chiari alcuni “giochetti”; quello che mi preme è informare chi non lo fosse dell’esistenza di alcuni diritti che le mamme in attese hanno.
La nostra amica Tiziana, ostetrica, ci parla del Piano del Parto.
Quante di noi, in particolare mi rivolgo alle mamme Campane, conoscono il Piano del Parto?
Il Piano del Parto – diritto e dovere di ogni donna
Con il piano del parto ogni donna, può scegliere come vivere il travaglio riappropriandosi delle decisioni riguardo le condizioni in cui far nascere il proprio figlio, e non permettere che le routine ospedaliere prevarichino dei diritti ormai da tempo riconosciuti ed inalienabili.
Questo “documento” dovrebbe essere redatto insieme alla persona che seguirà il travaglio, possibilmente con la propria ostetrica, ma se non avete nessun contatto con quest’ultima, sarebbe auspicabile programmare un incontro con la capo ostetrica dell’ospedale in cui andrete a partorire qualche settimana prima della data presunta del parto; questo ovviamente sarà utile sia a voi che potrete avere un primo approccio con gli operatori della struttura che vi risulteranno per tanto più familiari al momento fatidico, sia alle ostetriche/medici che arriveranno già “preparati alle vostre richieste” e consci di tutti vostri desideri.
Per avere un quadro più chiaro su quel che ci viene “fatto” durante il parto e soprattutto quante di queste azioni si potrebbero evitare, è sufficiente “regalarsi” una breve lettura de “La carta sui diritti della partoriente e del neonato” (OMS 1985) e la legge italiana del 2006 intitolata “ Tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato”.
Per un parto fisiologico, a conclusione di una gravidanza senza complicazioni, l’OMS suggerisce che ogni intervento medico sia valutato al momento e attuato solo quando vi siano ragionevoli motivi. In particolare, si raccomanda che:
- Per il benessere psicologico della neo-madre deve essere assicurata la presenza di una persona di sua scelta – familiare o non – e poter ricevere visite nel periodo post-natale.
- A tutte le donne che partoriscono in una struttura, deve essere garantito il rispetto dei loro valori e della loro cultura.
- L’induzione al travaglio deve essere riservata solo per specifiche indicazioni mediche e in nessuna regione geografica si dovrebbe avere un tasso superiore al 10%.
- Non c’è nessuna giustificazione in nessuna regione geografica per avere più del 10% – 15% di cesarei.
- Non c’è nessuna prova che dopo un precedente cesareo sia richiesto un altro cesareo per la gravidanza successiva: parti vaginali, dopo un cesareo, dovrebbero venir incoraggiati.
- Non c’è nessuna indicazione per la rasatura del pube e per il clistere prima del parto.
- La rottura artificiale delle membrane, fatta di routine, non ha nessuna giustificazione scientifica e se richiesto, si raccomanda solo in uno stato avanzato del travaglio.
- Durante il travaglio si dovrebbe evitare la somministrazione routinaria di farmaci se non per casi specifici.
- Il monitoraggio elettronico fetale, fatto di routine, deve essere eseguito solo in situazioni mediche particolarmente selezionate e nel travaglio indotto.
- Si raccomanda di non mettere la donna nella posizione supina durante il travaglio e il parto: si deve incoraggiare la donna a camminare durante il travaglio e di scegliere liberamente la posizione per lei più adatta al parto.
- L’uso sistematico dell’episiotomia non è giustificato.
- Il neonato in salute deve restare con la madre ogni volta che le condizioni dei due lo permettano. Nessun processo di osservazione della salute del neonato giustifica la separazione dalla madre.
- Si deve promuovere immediatamente l’inizio dell’allattamento persino prima che sia lasciata la sala parto.
- L’allattamento costituisce l’alimentazione normale e ideale del neonato e dà allo sviluppo del bambino basi biologiche ed effetti impareggiabili.
- In gravidanza si raccomanda un’educazione sistematica sull’allattamento al seno, poiché attraverso un’educazione e un sostegno adeguato, tutte le donne sono in grado di allattare il proprio bambino al seno. Si deve incoraggiare le madri a tenere il bambino vicino a loro e di offrirli il seno ogni volta che il bimbo lo richiede. E si raccomanda di prolungare il più possibile l’allattamento al seno e di evitare il complemento di aggiunte. Una madre in buona salute non ha bisogno di alcun complemento fino a 4 – 6 mesi di vita del bambino.
La Legge italiana ha come obiettivo dichiarato quello di favorire il parto fisiologico, riducendo il ricorso al parto cesareo; incoraggia la limitazione dell’uso di farmaci spesso inutili quando non addirittura dannosi e inoltre, per superare l’ospedalizzazione generalizzata, stabilisce che, su richiesta della donna, debitamente informata sull’evento e sulle tecniche da adottare per il suo migliore svolgimento, il parto possa svolgersi: nei reparti ospedalieri (di terzo, secondo, primo livello), nelle case di maternità, individuate dalle ASL in progetti di ristrutturazione o costruzione; a domicilio.
Redigere un piano del parto non è complicato: l’importante è che siate consapevoli e adeguatamente informate sulle vostre richieste; non è necessario utilizzare un linguaggio ricercato ma che elenchiate in maniera semplice e coincisa i vostri desideri.
Un esempio su come redigere un Piano del Parto o BIRTH PLAN è questo: Piano del Parto (www.nascereincasaumbria.it) Per ulteriori approfondimenti leggi QUI .
Con affetto Tiziana
Conoscevi l’esistenza del Piano del Parto? E i 15 punti dell’OMS ? Ritornando al tuo parto, esiste qualcosa che cambieresti o tutto è andato come è stato previsto? Ti va di raccontarci la tua esperienza?
“Il processo del parto è involontario, e non è possibile aiutare un processo involontario. L’obiettivo è non disturbarlo. (…) Il sorriso, le parole, i gesti, tutti gli atteggiamenti possono influenzare beneficamente il travaglio. Anche le decisioni prese in questo momento possono essere importanti.”
Michel Odent
18/03/2011 at 11:47
Articolo sacrosanto. Grazie Ester!
20/03/2011 at 16:42
Grazie bellissimo post. Ti ringrazio di avermelo segnalato. Non sapevo dell’esistenza della carta, anch se uno pseudo piano l’avevo redatto insieme all’ostetrica che mi ha accolto in sala parto al momento del ricovero. Purtroppo non è servito a granchè, vito che quando è iniziato il travaglio lei no nera in turno e l’altra l’ha semplicemente ignorata.
Grazie mille per la tua visita
Owl
20/03/2011 at 20:48
Grazie per aver ricambiato la visita. A presto, ti leggero spesso!
E.
26/03/2011 at 10:25
Il piano del parto è una pia illusione.
Primo, nessuno può dire come andràù il parto e quindi induzioni, cesarei ecc… possono essere manovre salva vita. Questo va sempre tenuto ben a mente.
Un’osterica che riediga con voi il piano del parto è quasi sicuramente una libera professionista (a pagamento). E’ bene che la donna lo sappia (il sito di tiziana non è un’istituzione pubblica, si paga).
Infine è assolutamente falso il 4 punto:
Nel 2009 l’OMS (o WHO) ha rivisto le sue percentuali “giuste di cesareo” (da un minimo del 5 a un massimo del 15%).
Cito la fonte:
da Monitoring Emergency Obstetric Care
‘Both very low and very high rates of caesarean section can be dangerous, but the optimum rate is unknown. Pending further research, users of this handbook might want to continue to use a range of 5-15% or set their own standards.’
L’oms ammette che la percentuale “giusta” E’ SCONOSCIUTA (come il buon senso ci ha sempre suggerito).
La % di tc dipende dall’età media delle primi-multipare, dal servizio sanitario offerto, dai servizi del paese in genere (maternità obbligatoria garanbtita per es).
Questo non toglie che in italia le % di tc siano troppo alte, spesso dovute a una cattiva gestione sanitaria pubblica (non si chiudono le piccole maternità, fcine di cesarei) e al monopolio in molte regioni di quella privata m(campania, sicilia ad esempio dove il sistema drg permette di “lucrare” sui cesaei… e non solo su quelli).
Quindi una buona informazione npon parte certo dal piano del parto e nemmeno la presa di coscienza delle donne….
28/03/2011 at 20:00
Ciao gekina!!!
Innanzitutto grazie per il tuo intervento preciso e concreto. Tuttavia vorrei solo chiarire che non ho asserito che il piano del parto sia un punto di partenza, tutt’altro!! Penso che sia un ambizioso traguardo,difficile da raggiungere ma comunque possibile attraverso la presa di coscienza delle donne. Solo donne opportunamente informate sanno quello che VOGLIONO VERAMENTE e solo con la conoscenza è possibile rivendicare i propri diritti, anche durante il travaglio!! E perchè ciò sia possibile io credo sia indispensabile la partecipazione delle donne ai corsi di accompagnamento alla nascita, anche quelli organizzati dalle Asl (gratuiti), dove l’ostetrica, tra le altre cose, può essere di fondamentale importanza per redigere un piano del parto. Quindi credimi, troverai sempre un’ostetrica disponibile ad informarti e sostenerti in questa meravigliosa avventura che è la gravidanza.
Un abbraccio!!!
27/03/2011 at 18:02
[…] scorsi ho pubblicato il post sul Piano del Parto. Credevo e credo tutt’ora di aver fatto cosa “buona e giusta” ,considerando che […]
11/04/2011 at 20:50
oh mamma! ho letto velocemente anche la continuazione di questa discussione…ma sono davvero tante le risposte e un pò mi perdo..:) dico quello che penso: del piano del parto ne sento parlare oggi per la prima volta in vita mia,dopo 14 mesi dalla nascita della mia bambina,ho frequentato i corsi pre parto,in piscina quindi con esercizi in acqua e le raccomandazioni di stare tranquille,respirare e inspirare..ma nessuna ostetrica mi ha mai parlato dei miei diritti,ho fatto ogni mese le visite ospedaliere visto che la gravidanza andava bene a parte il sovrappeso, non avevo motivo di andare a pagamento e qui mi sorge il dubbio di quella notte,quando sono arrivata all’ospedale e il dottore non lo conoscevo,l’ostetrica non la conoscevo e guardando la mia cartella si sarà visto che nessuno mi seguiva…facile appiopparmi il cesareo!così entravano i soldi che non ho speso prima? tanto io come mi potevo ribellare? non sapevo nulla….e io che sognavo quel momento come il più bello della mia vita! sognavo di partorire cantando come fanno le donne indiane,per 9 mesi non ho mai pensato al dolore,ma solo alla gioia di quel momento,tutto rovinato!ogni mammifero partorisce autonomamente,è la natura!sono convinta che ci inculcano nelle menti che partoriremo con dolore fin da bambine,così molte donne scelgono l’epidurale,il cesareo…non mi va giù!io sono stata costretta per sofferenza fetale dicono!ho pianto 4 gg di fila,mi hanno uccisa dentro!oggi ho un ricordo sfuocato di quei gg,sono una mamma felice e grazie a questi articoli più informata per il prossimo parto!scusate ma ho tanta rabbia dentro! p.s. abito in friuli